martedì 11 gennaio 2022

RISARCIMENTO DA DANNO DA VACCINO


December 19, 2003
TRIBUNALE DI TRENTO RISARCISCE MALATA DI POLIO DOPO 43 ANNI, E GLI ALTRI??
Liberta' di cura

Veleni chimici farmaceutici
Viene vaccinata e dannaggiata permanentemente, dopo 43 anni gli risarciscono il danno (come se avesse un prezzo una vita!), ma questo caso apre la strada a molti altri... aprite gli occhi.Copiatevi questa notizia visto che i nostri media indipendenti se ne sono dimenticati... Occhio che prima o poi il vaso di Pandora verra' aperto!Importante sentenza del tribunale di Trento che, dopo l'esame della Consulta, apre la strada a centinaia di altre causeMalata di poliomielite risarcita dopo 43 anniVenne colpita quando aveva 7 mesi: il ministero deve indennizzareLo Stato aveva sempre negato il nesso di causalità col vaccinoTRENTO. Ci sono voluti 43 anni, ma alla fine ce l'ha fatta. Una donna trentina è riuscita a farsi riconoscere dal tribunale di Trento il diritto all'indennizzo per aver contratto - dall'età di pochi mesi - la poliomielite a seguito della vaccinazione obbligatoria. Si tratta di una sentenza storica, che apre la strada a molte altre cause di risarcimento.La sentenza porta la firma del giudice del lavoro Giorgio Flaim, che ha condannato il Ministero della Salute a risarcire la ricorrente colpita da poliomielite 43 anni fa dopo essere stata vaccinata col vaccino Salk. La sentenza - come dicevamo - è destinata ad aprire la strada ad altre cause simili: mai infatti era stato riconosciuto un risarcimento a tanto tempo di distanza.Ma colpisce anche il modo in cui gli avvocati fiorentini Marcello Stanca e Francesco Achille Rossi sono riusciti a documentare il caso, un caso destinato a fare giurisprudenza. La causa è durata otto anni ed è approdata anche davanti alla Corte Costituzionale, che ha dato torto al Ministero dichiarando l'illegittimità costituzionale della legge che non garantiva l'indennizzo a chi avesse contratto la poliomielite prima del 1966, anno di entrata in vigore della vaccinazione obbligatoria. La sentenza della Consulta ha consentendo la conclusione positiva del processo per la ricorrente. Un motivo di amarezza espresso dall'avvocato Marcello Stanca è che in base ad una legge che abbatte del 70% l'ammontare degli arretrati, la donna riceverà un indennizzo di circa 140 mila euro, quando avrebbe dovuto riceverne circa 420 mila. "Si tratta di un'assurdità - dice il legale - perché i risarcimenti a chi ha avuto danni da trasfusioni di sangue vanno da 390 a 450 mila euro e si tratta di persone che hanno subito un danno per caso; mentre nel caso del vaccino antipolio si tratta di persone che hanno avuto danni fin dalla nascita a causa di un obbligo imposto dal Ministero. Penso ad un ricorso alla Corte dei diritti dell'Uomo. Non è ammissibile, infatti, che il governo attui una disparità di trattamento simile solo per motivi di bilancio".La signora trentina affetta da poliomielite è nata nel 1959. All'età di sette mesi le era stata praticata la vaccinazione antipolio Salk (con virus ucciso) e cinque giorni dopo era comparsa l'infezione, che le ha provocato una paralisi permanente. La causa intentata a tanti anni di distanza, sulla base di altre sentenze favorevoli ma risalenti ad epoca molto più recente, ha dovuto fare i conti con l'opposizione del Ministero, che negava il nesso di causalità tra l'infezione alla signora e la vaccinazione, sostenendo che il vaccino Salk con virus ucciso non poteva provocare il contagio e che la malattia contratta dalla donna era da ascriversi a un'epidemia di poliomielite che tra il 1958 e il 1959 aveva causato in Italia 12 mila casi. Ma le indagini ordinate dal giudice trentino su richiesta dello studio legale fiorentino hanno permesso di scoprire altri casi di contagio da vaccino Salk coperti dal segreto sanitario.FONTE: Trentino Corriere delle Alpi